Comunicare la sicurezza – la comunicazione non verbale

Quando si parla di sicurezza sul lavoro in azienda spesso ci troviamo di fronte ad un ceppo di resistenza al cambiamento che è piuttosto difficile da smuovere e trasformare. Questo accade perchè è molto difficile per le persone tollerare le imposizioni e gli ordini impartiti con forza poiché quando gli altri ci dicono cosa fare ci tolgono la bellezza dell’apprendimento, la possibilità di scegliere e di fare esperienze che vadano ad arricchire il bagaglio delle competenze personali. Uno dei passaggi fondamentali sulla comunicazione della Sicurezza sul Lavoro è quindi iniziare ad avere fiducia nelle capacità e nel potenziale degli altri e dar vita ad un processo basato su un preciso approccio comunicativo in cui venga incoraggiata la ricerca attiva da parte dei lavoratori.  Il punto determinante diventa la capacità di creare relazioni forti che siano in grado di influenzare i comportamenti e le decisioni dei propri interlocutori. Questo si ricollega ad uno degli assiomi della comunicazione che afferma

«Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e un aspetto di relazione»

Questo significa che in ogni sequenza comunicativa abbiamo da una parte “cosa si dice” e dall’altra “come lo si dice” o meglio “come gli interlocutori si definiscono tra loro”. Perchè il messaggio venga compreso efficacemente e senza fraintendimenti è necessario che l’aspetto del contenuto e della relazione non si contraddicano e che  si sostengano a vicenda. Nell’aspetto di relazione assume grande importanza il linguaggio non verbale poichè  i  segnali non verbali servono a generare e sviluppare un’interazione con gli altri ma sono anche fondamentali nel mantenere e rinnovare le relazioni nel corso del tempo. Una relazione va costantemente sostenuta con segnali che ne confermino e rafforzino la tipologia o che al contrario, se necessario, ne cambino il corso (presa di distanza fisica, interruzione dei contatti…). La comunicazione non verbale interviene  in diversi altri ambiti tra cui la manifestazione delle emozioni o la definizione, mantenimento e difesa della relazione di dominanza. Infatti l’apparenza fisica (come l’abbigliamento), di altezza e dimensione corporea oltre che la postura espansiva e rilassata suscita la percezione di potere e induce alla conformità. In modo analogo il processo di persuasione è influenzato dall’impiego di una serie di segnali non verbali (guardare di più, toccare lievemente, veste in modo convenzionale o elegante). Ma l’aspetto forse più importante della comunicazione non verbale la sua quasi universalità in quanto i movimenti sottesi sono governati da strutture e meccanismi neurobiologici geneticamente definiti nonostante presentino anche un notevole grado di variabilità, dovuto alle differenze culturali, personali e di contesto.

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